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ROMANA, RELIGIONE
Nel sentimento religioso romano esseri divini
erano presenti in tutto l'universo, nei fenomeni atmosferici e in ogni
atto della vita individuale, familiare, sociale e politica. Quindi un
numero straordinario di divinità presiedeva a ogni fase della vita
umana (nascita, infanzia, adolescenza, matrimonio, morte); il proprio
Genio proteggeva ogni individuo; Lari e Penati custodivano l'ambito domestico;
specifici dei vegliavano sulla città; Lemuri e Mani erano categorie
diverse delle anime dei morti. La religione romana prese le mosse dall'animismo,
in cui le forze naturali possono essere blandite solo da un rito magico.
In seguito furono formalmente catalogate le numerose potenze divine negli
Indigitamenta. Si trattava di precisi rituali per indicare nomi
e attributi dei dii certi, che dovevano essere invocati in modo
corretto. Numina, che non avevano forma umana, erano sentiti come
necessari per il compimento felice di un dato atto della vita personale
o pubblica; quindi dovevano manifestarsi in quel preciso momento. Così
bisognava allontanare numina che potevano riuscire nocivi. Era
necessario sapere se l'azione che si stava intraprendendo avrebbe incontrato
una forza divina favorevole o contraria: quindi gli auguri osservavano,
seguendo date condizioni, certi fenomeni o segni premonitori (auspicia).
Per trattare con le divinità venivano pronunciate speciali formule,
più vicine ai rituali magici che alle preghiere, poiché
le parole e il loro ordine non dovevano mai essere modificati. Nelle offerte
sacrificali importava l'osservanza rigorosa delle prescrizioni liturgiche.
Presto tuttavia i romani subirono l'influenza delle divinità greche
tramite gli etruschi e la Magna Grecia, fino a importare, dopo la conquista
della Grecia (146 a.C.), l'intero Olimpo e la rappresentazione antropomorfica
che associava sincretisticamente ad antiche divinità latine gli
dei ellenici. Così Zeus fu Giove, Ares Marte, Era Giunone e così
via. Contrariamente ai greci, però, i romani non conoscevano miti
cosmogonici né indulgevano al mito di una società divina
strutturata quale era offerta dagli dei dell'Olimpo greco. Verso la fine
dell'età repubblicana sopraggiunsero i culti orientali dall'Asia
minore, dalla Siria e dall'Egitto.
R. Scuderi

G. Dumézil, La religione romana arcaica. Con un'appendice su la
religione degli etruschi, Rizzoli, Milano 1977; G. Camassa, La religione
romana antica, in Introduzione alle culture antiche, vol. III:
L'esperienza religiosa antica, Boringhieri, Torino 1992.
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